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canto quinto | 93 |
51
Forlimpopoli segue, allor cittade
non men de le vicine illustre e degna.
Sinibaldo, il fratel minor d’etade,
regge la schiera sua sott’altra insegna.
Sono ottocento armati d’archi e spade;
mille son gli altri; e vanno a la rassegna
distinti in guisa, che distinta splende
la gara che fra lor gli animi accende.
52
Con la gente di Fano a tergo a questa
Sagramoro Bicardi il nunzio inchina,
e guida mille fanti a la foresta,
usati a corseggiar quella marina.
A lo scettro ubbidian del Malatesta
Pesaro, Fossombruno e la vicina
Senigaglia: e passâr con la bandiera
di Paulo dianzi entro la sesta schiera.
53
Poiché fu di Romagna il fior passato,
ecco il carroccio uscir fuor de la porta,
tutto coperto d’òr, tutto fregiato
di spoglie e di trofei di gente morta.
Lo stendardo maggior quivi è spiegato:
e cento cavalier gli fanno scorta,
fra gli altri, di valor chiaro e sovrano;
e Tognon Lambertazzi è il capitano.
54
Dodici buoi d’insolita grandezza
il tirano a tre gioghi; e di vermiglia
seta hanno la coperta e la cavezza,
le sottogole e i fiocchi in su le ciglia.
Il pretor di Bologna in grande altezza
sopra vi siede, e intorno ha la famiglia,
tutta ornata a livrea purpurea e gialla,
con balestre da leva e ronche in spalla.