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canto terzo 59


71
     E ’l giorno che seguí, posto in cammino
per la diritta via di Gallicano,
tra le coste passò de l’Apennino,
e discese al Padul giú dal Frignano.
Era con lui Vetidio Carandino
con la bandiera di Camporeggiano,
dove egli avea dipinta una civetta
che portava nel becco una scopetta.
72
     Quella di Castelnovo, ov’era un santo
con le man giunte lavorato a scacchi,
seguía per retroguardia indietro alquanto,
sotto la guida di Simon Bertacchi.
Quivi l’arredo regio è tutto quanto;
quivi veníeno i servitori stracchi,
e quei che ’l vin di Lucca avea arrestati,
per some in su le some addormentati.
73
     Ma le due di Soraggio e di Sillano,
da Otton Campora l’una era guidata,
l’altra da Jaconia di Ponzio Urbano,
che porta una fascina incoronata.
La stella mattutina il Camporano
con una cuffia rossa ha figurata:
e queste quattro avean sei volte mille
fanti raccolti da sessanta ville.
74
     Ma trecento cavalli avea la quinta
guidata da Pandolfo Bellincino;
ove in campo dorato era dipinta
la figura gentil d’un babbuino.
I cavalieri avean la spada cinta,
attaccato a l’arcione un balestrino,
lo scudo in braccio e in mano una zagaglia:
e gíano a destra man de la battaglia.