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54 | la secchia rapita |
51
Bruno di Cervarola avea il domino
di quella terra e del vicin paese
di Moran, del Pigneto e di Saltino;
uom vago di litigi e di contese.
Con ducento suoi sgherri entrò in cammino,
subito che de l’armi il suono intese;
e perch’era un cervel fatto a capriccio,
portava per impresa un pagliariccio.
52
Di Bianca Pagliarola innamorato,
fatte avea giá per lei prove diverse;
e a lei, che gli arse il cor duro e gelato,
sempre di sue vittorie il premio offerse:
or, additando il suo pensier celato,
un pagliariccio in campo bianco aperse,
ch’in mezzo un telo avea fatto di maglia,
e mostrava nel cor la bianca paglia.
53
Appresso gli venía Mombarranzone
col suo signor Ranier, che di Pregnano
reggea la nuova gente e ’l gonfalone
che mandato gli avea Castellarano:
cinquanta con le natiche in arcione,
e quattrocento gían battendo il piano
con le scarpe sdruscite e senza suola:
la loro insegna è un bufalo che vola.
54
Brandola, Ligurciano e Moncereto
conduceva Scardin Capodibue,
ch’un diavolo stizzato in un canneto
dipinto avea ne le bandiere sue.
Col cimiero di lauro e mirto e aneto
il signor di Pazzan dietro gli fue,
che pretendea gran vena in poesia,
né il meschin s’accorgea ch’era pazzia.