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canto secondo 39


59
     Di candido ermesin tutto trinciato
sopra seta vermiglia, era vestita,
con un colletto bianco e profumato,
calzetta bianca, e cinta colorita:
di bianco il piè leggiadro era calzato:
non si potea veder piú bella vita:
un pugnaletto d’or cingeva al fianco,
e nel cappello un pennacchietto bianco.
60
     Ma l’oste ch’era guercio e bolognese,
tanto peggio stimò ne’ suoi concetti,
quando corcarsi in terzo egli comprese
l’amoroso garzon fra tanti letti.
Sgombrarono gli dèi tosto il paese,
che di colui conobbero i sospetti;
temendo che ’l fellon con falso indizio
non gli accusasse quivi al Malefizio.
61
     A Modana passâr quella mattina,
e ritrovâr che vi si fea gran festa:
un palio di teletta cremesina
correasi, a fiori d’or tutta contesta.
Vedendo quella gente pellegrina,
ognuno a gara ne facea richiesta;
e molti li tenean per recitanti
venuti a preparar comedie inanti.
62
     Dicean che Marte il capitan Cardone,
e Bacco esser dovea l’innamorato,
e quel vago leggiadro e bel garzone
esser a far da donna ammaestrato.
Cosí a le volte ancor fuor di ragione
si tocca il punto; e molti han profetato,
che si credean di favellare a caso:
la sorte ed il saper stanno in un vaso.