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canto secondo | 29 |
19
Mentre vi s’offre la fortuna in questo,
di cambiare una secchia in una terra,
ricordatevi sol, che volge presto
il calvo a chi la chioma non afferra.
Se non cogliete il tempo, i’ vi protesto
ch’avrete lunga e faticosa guerra,
né potrete durare a la campagna,
che s’armerá con noi tutta Romagna. —
20
Qui tacque il Baldi, e nacque un gran bisbiglio,
né fu chi rispondesse alcuna cosa:
ma si conobbe in un girar di ciglio
che la mente d’ognuno era dubbiosa.
Alfin per consultare ogni periglio
e non urtare in qualche pietra ascosa,
fecero al Baldi dir, ch’era presente,
ch’avrebbe la risposta il dí seguente.
21
Il dí che venne, il cambio fu approvato,
e disser che la secchia eran per darla,
sottoscritto il contratto e confirmato,
a qualunque venisse a ripigliarla;
perch’altramente non volea il Senato
con atto indegno al pozzo ei rimandarla:
che in questo il Reggimento era in errore,
se credea di dar legge al vincitore.
22
Il Baldi si scusò che non avea
ordine d’alterar la sua proposta,
ma che l’istesso giorno egli volea
ritornare a Bologna per la posta;
e se ’l partito a la cittá piacea,
avrebbe rimandato un messo a posta.
Cosí conchiuso il Baldi fe’ ritorno,
né si seppe altro fino al terzo giorno.