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28 | la secchia rapita |
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E vengovi a propor cosa inudita,
che vi fará inarcar forse le ciglia.
Giace una terra antica, e favorita
de le grazie del cielo a meraviglia,
col territorio vostro appunto unita,
e lontana di qua tredici miglia.
Giá vi fu morto Pansa, e dal dolore,
nominata da’ suoi fu Grevalcore.
16
Ancor dopo tant’anni e tanti lustri
il suo nome primier conserva e tiene;
furon giá stagni e valli ime e palustri,
or son campagne arate e piagge amene:
non han però gli agricoltori industri
tutte asciugate ancor le natíe vene;
ma vi son fondi di perpetui umori,
che sogliono abitar pesci canori.
17
Le sirene de’ fossi, allettatrici
del sonno, di color vari fregiate,
e del prato e de l’onda abitatrici,
fanvi col canto lor perpetua state;
i regni de l’Aurora almi e felici
paiono questi; ove son genti nate,
che ne’ costumi e ne’ sembianti loro
rappresentano ancor l’etá de l’oro.
18
Or cosí degna terra e principale
vi manda ad offerir la patria mia,
se quella secchia, che toglieste a un tale
de’ nostri, col malan che Dio gli dia,
quando i vostri l’altier fêr tanto male
e sforzarmon la porta che s’apría,
sará da voi al pozzo rimandata
pubicamente, d’onde fu levata.