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rime | 319 |
Par giusto bel veder quando Puntas
cosi sotto il mantel porta de’ quibus
e inghiotte come pillole de’ tribus
senza distinguer punto il fas e il nefas.
Ei fa da Radamanto e da Minos,
e il miser rubò tanto in diebus illis
che indovinar non lo saprebbe Amos.
Darebbe il ciel per un maravedis
e quando il popol grida: exaudi nos,
e con la man risponde: ora pro nobis.
XLII
Al conte Scipione Sacrati reggiano.
Natura a voi d’architettura quadra
con ordine reggiano il capo fece,
e con tre frontispizi soddisfece
a la curiositá di chi vi squadra.
Piantò sul mento e labbro una leggiadra
barba di circa nove peli o diece
e diè fra il verderame e fra la pece
tintura incerta a la sembianza ladra.
La bocca, che le orecchie ha sí propinque,
vuota è di denti, e ve ne stan dispersi
per disgrazia del pan sol quattro o cinque.
Di livido color son gli occhi aspersi
e le cose lontane e le propinque
non miran mai se non biechi e traversi.
Con questi quattro versi,
conte Sacrati, io v’ho dipinto a guazzo,
ma v’ho d’altro rilievo sotto il c.....