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rime | 317 |
cento case occupar con poca spesa,
e non potrá la gran madre di Dio
avere un cacator senza contesa? —
XXXVIII
Sopra due personaggi fatti cortigiani dal papa.
Chiacchiera il Fontanella sí gagliardo
ch’appresso a lui il Bertolotto è muto;
Evandro Conti dello stuol cornuto
meritamente porta lo stendardo.
L’uno fa del statista ed è lombardo,
e l’altro è un romanesco di velluto:
basta, che l’uno e l’altro è conosciuto,
quel per un becco e questo per bugiardo.
Ma il papa, ch’è signor molto discreto,
volendo provveder al mal odore
di ciaschedun di lor che fa gran feto,
ha fatto con buon zelo e santo amore
quei ch’è un chiarlone camerier segreto
e quei ch’è un becco cavalier d’onore.
XXXIX
Sopra il conte di Culagna.
Il gran prior di Cappadocia è qui,
e ’l conte di Culagna anch’egli c’è
fatto marchese non si sa da chi,
né s’è feudo del turco o del Sofí.
Era la gloria lor morta costí
e son venuti a far mostra di sé
nella reggia del mondo, e, per mia fé,
piú bella cosa mai non si sentí.
Il conte s’affatica e ogn’opra fa
perché quel titol suo che ’l celebrò
vi rimanga scordato e messo giú;