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rime 311

Ma la vostra albagía,
vostra presunzion, vostra viltade
è nota ormai per tutte le contrade;
ed ora non accade
menar tanta superbia e puzzo espanto,
ché ha pregato per voi e sotto il manto
v’ha difeso un buon santo.
Fughe non son le nostre ritirate;
ma voi, genti vilissime e cacate
che tanto le svampate,
perché non fare allora il vostro uffizio
in seguirci e mandarci in precipizio?
Avete un gran giudizio
a dir che muor di fame il modanese
che tanti giorni v’ha fatto le spese;
non sète voi discesi
di quell’ampia cittá dove si vive
con mezzo pan, un ovo e quattro olive?
Ora che sète privi
di noi, lá su que’ monti, in rimembranza
vi dée forse venir nostra abbondanza.
La vostra alta possanza
da’ modanesi, insomma, non si stima:
e vi risponderanno per la rima.

XXXIII

In occasione della guerra di Garfagnana.

     Non conobbi giá mai al mondo umore
piú bestiale e piú pazzo del lucchese:
si vede vinto giá dal modanese
e pur si gloria d’esser vincitore.
     Dov’è questa vittoria o quest’onore?
Perché gl’incauti crafagnini offese,
o perché Castiglion l’ispano prese
fingendo di serbarlo a lor favore?