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274 | l'oceano |
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A cui piacea la tenerella etate,
donzellette apparian di primo fiore,
lascivamente in varie guise ornate,
che pareano al sembiante arder d’amore:
e quando s’accorgean d’esser mirate,
or s’ascondeano, or si mostravan fuore,
baciandosi tra lor sì dolcemente
ch’avrebbon fatto un cor di tigre ardente.
37
S’altri l’etá piú ferma avea piú cara,
ecco forme piú adulte in piú maniere
or saettar con le compagne a gara,
or cantar sole, or carolare a schiere.
Chi nude le chiedea, ne l’onda chiara
notar da lunge le potea vedere;
s’in abito virile, in poco stante
satollava il desio cupido amante.
38
Una di lor che sotto un verde alloro
chiusa d’un fresco rio d’onde correnti
temprava al suon d’una grand’arpa d’oro,
che fra le mani avea, soavi accenti;
lo spirto velocissimo e canoro
or con tremule note, or con languenti,
or con liete alternando e disciogliendo,
da una rupe cantò così dicendo:
39
— Quand’amor nacque, sue dolcezze eterne
stillarono dal ciel sovra i mortali,
che da prima correan tutti a goderne
confusamente in un volere uguali;
fin che il desio di maggior copia averne
instigò i primi artefici de’ mali
a nasconder la loro e trovar arte
d’usurparsi e goder de l’altrui parte.