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canto primo 19


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     Lotto Aldrovandi e Campanon Ringhiera
gridavano ambidue: — Canaglia matta,
lasciate quella secchia ove prim’era,
o la bestialitá vi sará tratta. —
— Fatevi innanzi voi, disse il Foschiera;
notate la consegna che v’è fatta. —
E ’n questo dire, un manrovescio lascia,
e taglia a Campanone una ganascia.
48
     Non fu rapita mai con piú fatica
Elena bella al tempo di Sadocco,
né combattuta Aristoclèa pudica,
al par di quella secchia da un baiocco.
Passata a Calatran fu la lorica,
sí che nel ventre penetrò lo stocco,
d’un fiero colpo di Carlon Cartari,
falciatore sovran de’ macellari.
49
     Rolandino ferí d’un sopramano
Napulion di Fazio Malvasia,
ed egli a lui storpiò la manca mano
con una daga che brandita avia.
Se di Manfredi un poco piú lontano
era il soccorso, alcun non ne fuggia:
restò ferito quel de la Balugola,
e del tanto gridar gli cadde l’ugola.
50
     Manfredi in su la porta i suoi raccoglie,
e l’inimico stuol frena e reprime,
e poiché dal periglio si discioglie,
torna, e ripassa il Ren su l’orme prime;
né potendo mostrar piú degne spoglie,
in atto di trofeo leva sublime
sopra una lancia l’acquistata secchia,
ché presentarla al Potta s’apparecchia;