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220 | la secchia rapita |
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Qui il Mirandola tacque, e ’l concistoro
tutto levossi a gridar: — Pace, pace. —
— E pace sia, rispose a un tempo loro
il discreto pastor, s’ella vi piace.
Per me non fia che di sí bel tesoro
questa vostra cittá resti incapace:
né i tedeschi, cred’io, l’impediranno,
ch’omai confusi e mal condotti stanno.
36
E ’l papa contra lor mosse in battaglia,
non contra voi, la gente perugina:
se non era con voi questa canaglia,
egli impedita avria tanta ruina.
Or ha segnata Dio giusta la taglia
e versata ha su ’l mal la medicina.
Siate voi piú devoti e men bizzarri,
e camminate per la via de’ carri. —
37
Col fin de le parole in piè levato
uscí dov’eran dame e cavalieri:
poi fe’ chiamare i primi del senato,
e consultò con loro i suoi pensieri.
In Modana due díi stette il legato
fra giostre e feste e musiche e piaceri:
il terzo se n’andò verso Bologna
per dar l’ultimo unguento a tanta rogna.
38
Gli donò la cittá trenta rotelle,
e una cassa di maschere bellissime,
e due some di pere garavelle,
e cinquanta spongate perfettissime,
e cento salcicciotti e due cupelle
di mostarda di Carpi isquisitissime,
e due ciarabottane d’arcipresso,
e trenta libre di tartufi appresso.