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canto nono 159


16
     Su l’altro capo intanto avea portato
copia di lance un provido scudiero:
e Galeotto era comparso armato
con sopravesta verde, armi e cimiero;
maneggiando un cavallo in Tracia nato,
da tre piedi balzán, di pelo ubero,
che curvettando alzava da l’arena
al tocco dello spron salti di schiena.
16
     Era ogni cosa in punto, e solamente
mancava il cavalier de la ventura;
quando iterâr le trombe, immantenente
uscí del padiglion su la pianura.
Di bianca sopravesta e rilucente
di gemme era vestito, e l’armatura
di puro argento avea, bianco il cimiero,
ma nero piú che corvo era il destriero.
17
     Alta avea la visiera, e giovinetto
d’etá di sedici anni esser parea:
biondo era e bello e di gentile aspetto,
e grazia in lui quell’abito accrescea.
Salutò intorno ognun con grato affetto;
e ’l feroce destrier che sotto avea,
su l’orme fe’ danzar che pria distinse
col piè ferrato, indi la lancia strinse.
18
     Abbassò la visiera, e attese intento,
che la canora tromba il moto accenne;
ed ecco suona, e come fiamma o vento,
l’uno di qua l’altro di lá se ’n venne.
Scontrârsi a mezzo il campo, e rotte in cento
tronchi e scheggie volar le sode antenne:
gittò faville l’uno e l’altro elmetto,
e Galeotto uscí di sella netto.