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134 | la secchia rapita |
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Gherardo sbarra il ponte, e ’n guardia il lassa
a Giberto che quivi era con lui:
e torna indietro, e su la riva passa
lá dove combattean ne l’acqua i sui.
Vede stanco il caval, subito abbassa,
ne fa un altro venir, ché n’avea dui;
né può soffrir di scender da la sponda,
ch’a precipizio giú salta ne l’onda.
72
Il signor di Faenza era in battaglia
col capitan Brindon Boccabadati;
e Matteo Fredi e Gemignan Roncaglia
e Beltramo Baroccio avea ammazzati.
Gherardo con la mazza apre e sbarraglia
faentini, imolesi e cesenati,
quei di Ravenna e quei de la Cattolica,
e fa strage di ferro e di maiolica.
73
Al capitan Fracassa in su l’elmetto
menò d’un colpo esterminato e fiero,
che tramortito ne l’ondoso letto
cadendo di Brindon fu prigioniero.
Quindi si volse, e con feroce aspetto
nel petronico stuol spinse il destriero;
e di Pánago al conte e a Boniforte
signor di Castiglion diede la morte.
74
Si ritira il nemico a l’altra riva,
che ’l disvantaggio suo vede e comprende
e poi ch’a l’erta in fermo sito arriva,
l’ordinanze restrigne, e si difende.
Ma giá la notte d’oriente usciva,
e fra l’orror de le sue fosche bende
le lampade del ciel tutte accendea,
e giú in terra a’ mortali il dí chiudea.