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104 | la secchia rapita |
27
Seguono i garfagnini: e ’l re sospinto
da fatale furor, giá penetrato
dove il carroccio di sue guardie cinto
fra l’ultime ordinanze era fermato,
con l’urto di mill’aste apre quel cinto.
Cede ogn’incontro al vincitore armato:
e del carroccio è giú tratto di botto
lo stendardo maggior squarciato e rotto.
28
Fu al podestá messer Filippo Ugone,
ch’era rimaso attonito e perduto,
da certi garlagnin tolto il robone
e la berretta ch’era di veluto;
ei del carroccio si lanciò in giubbone,
pregando in vano e addimandando aiuto;
e da l’impeto fier colto, in un fosso
cadde rovescio col carroccio addosso.
29
Gli asini, che condotte ai fiorentini
le noci dietro e le castagne aviéno,
a vista del carroccio assai vicini
stavan pascendo in un pratello ameno;
quando i tedeschi a un tempo e i garfagnini
trassero quivi tutti a sciolto freno,
da l’ingordigia di rubar tirati:
e non restâr col re trenta soldati.
30
Il sagace Tognon, che la vendetta
pronta si vide, uní le genti sparte;
e diede aviso a i due Malvezzi in fretta
che volgessero tosto a quella parte:
indi avendo al tornar la via intercetta
a quei che saccheggiavano in disparte
i fichi secchi e le castagne in forno,
cinse d’armi e cavalli il re d’intorno.