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canto sesto | 99 |
7
Questa è la via, dove a la gloria vassi:
chi ha spirito d’onor mi segua appresso.
Ecco v’apro il sentiero: ora vedrassi
chi avrá desio d’immortalar se stesso. —
Cosí parla il feroce; e volge i passi
dove il nemico stuol vede piú spesso;
urta il caval, la lancia abbassa, e pare
un vento fier che spinga indietro il mare.
8
Qual ferito nel petto e qual nel volto
fa l’incontro cader de l’asta dura;
si dirada d’intorno il popol folto,
ognun scansa, che può, sua ria ventura;
scontra Stefano e Ghino: e al primo, colto
ne l’occhio destro, il ciel ratto s’oscura;
cade l’altro passato a la gorgiera;
indi uccide Brandan da la Baschiera.
9
Aperta avea la temeraria bocca
Brandano appunto ad oltraggiar quel forte,
quando il ferro crudel giugne, e l’imbrocca
tra denti e denti, e lo conduce a morte.
Ricovra l’asta il valoroso; e tocca
a la cima de l’elmo Ilario Corte,
giovine irresoluto e spensierato;
e ’l fa cader disteso in un fossato.
10
Non lunge il conte di Culagna vede
pomposo d’armi e di bei fregi altero:
e come ardito e poderoso il crede,
gli sprona incontra con sembiante fiero.
Ma il conte lesto si rilancia a piede,
e si ripara dietro al suo destriero:
trascorre l’asta; ed ei subito s’alza,
tocca a pena la staffa, e in sella balza.