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455.


2.


Già basso colle umíle
     Fin che tu fosti albergo
     De le selvagge ninfe e de’ pastori,
     Or che donna gentile
     5Ti preme o falda o tergo,
     Quanti ella coglie o frutti o fronde o fiori,
     Tanti sono gli onori
     Ch’accrescon la tua gloria,
     Piú belli de’ ligustri
     10Ma perpetui ed illustri
     E degni in terra d’immortal memoria:
     Cosí trapassi i colli
     E la fama a tutt’altri e ’l pregio tolli.
Anzi sei nuovo Atlante
     15Qual già sostenne il cielo,
     In sostenendo lei che dea simiglia:
     Se non che verdi piante
     Non spoglia o vento o gelo
     Al bel seren de le tranquille ciglia;
     20Ma con dolce famiglia
     Di vaghi fiori e d’erba
     Sempre seguir la suole,
     Pur com’aurora o sole
     La primavera, e ’l suo tesor le serba;