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439.
[Ad istanza del signor Curzio Ardizio.]
1.
La mia tenera Jole
Duri chiama i miei carmi;
Ma che? son duri e pur son belli i marmi.
E pur che ’l tuo bel nome
5In lor perpetuo duri,
Fiano a’ suoi molli orecchi ognor piú duri.
E l’onor di sue chiome
Duri in lor, come suole
Quel de le frondi che son care al sole.
440.
2.
Appare in dura pietra
Il molle d’un bel volto
Se con bell’arte avvien che vi sia scólto.
Voi nel mio duro stile
5Spirate in molle aspetto:
Molle è vostr’ira, e di pietà l’affetto:
Molle il riso gentile
Che l’alme dure spetra:
Il mio stil no, tanto ei per arte impetra.