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438.
[Ad istanza del signor Emilio Leoni.]
Donna, ch’a l’amor mio premio d’amore
Deste gran tempo in guisa tal ch’unita
La mia sembrava con la vostra vita
4E col mio fido il vostro gentil core,
Ben fu crudel menzogna e falso errore
Che v’ha da me divisa e ’ncrudelita,
Perché da me non fu mai voce udita
8Contra l’onestà vostra e ’l vostro onore,
Né s’udirà giammai: che se la move
O giusta ira o dolore od altro affetto,
11Biasmo fortuna e l’altrui torto indegno.
Ma per sospiri il mio infiammato petto
E la mia fede per veraci prove
14Placar non puote il vostro fero sdegno.