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[Ad istanza del canonico Vincenzo Fantini]
Per deserte spelonche e pellegrine
Piangean leggiadri amanti
Lungi da le bellezze alme e divine
Dove scherzar vedean le fere erranti: —
5E che piglian, dicean, Dafne e Licori? —
Eco rispondea — cori. —
— E chi ritien le cacciatrici accorte? —
E’ replicava — corte.
Corte sonar s’udian dentro e di fuori,
10Quasi volesser dir — corte saranno
Le nostre vite in cosí lungo affanno. —