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420.


[In nome de la signora Lucrezia Bendidio Machiavelli.]


Amor, quel che tu sia, se crudo o pio
     Ancor non so, che n’odo vario il grido,
     Ma del favoleggiar altrui mi rido
     4Quando ti sacra i voti o ti fa dio.
Arco e faretra a te mai non vid’io,
     Non pur te mai ne gli occhi miei, Cupido;
     Né co’ miei sguardi o co’ tuoi strali ancido,
     8Né credo ad uom; piú credo a questo rio.
Ch’in lui, talor s’il crine orno e la fronte,
     Me veggio sola senza te, ma sento
     11Piacer di vagheggiar il mio bel viso.
Se quel piacer sei tu, non sei tormento,
     Non sei desir: onde sul chiaro fonte
     14Gioir doveva e non languir Narciso.