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Dal tuo lavoro omai cessa, e consenti
Che ’l cor s’acqueti e ’l sonno a me ritorni,
Prima che Febo, omai vicino, aggiorni
8Queste ombre oscure co’ bei raggi ardenti.
Deh! non sai tu che piú sembiante al vero
Sovente ’l sogno il finge e me ’l colora,
11E l’imagine ha pur voce soave?
Ma tu piú sempre rigido e severo
Il figuri a la mente, ed ei talora
14La ritragge al mio cor pietosa e grave.