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391.


[Ad istanza di Febo Bonnà.]


Aura è la vita mia che da voi spira,
     Aurelia, e ’nforma in vece d’alma il core,
     Ché l’alma propria sua seguendo Amore
     4A voi se ’n viene e dentro a voi si gira:
Onde, che non gli tolga invidia ed ira
     Quel perché solo il suo mortal non more,
     Di sospetto egli trema e di timore
     8Se mai sdegnosa insuperbir vi mira.
Ma, se sereni de’ begli occhi i soli
     Pietosa in lui volgete e de’ bei crini
     11A l’aura l’auro dispiegate in mostra,
Parme che co’ sospir l’anima vostra
     Da le porte di perle e di rubini,
     14Seguendo il lusinghiero, a me se ’n voli.

Rime di T. Tasso, II. 28