Pur forse, o dea, te ’n vai del pregio altera
Di castità, perché ferino volto 80Vestir festi Atteon, spruzzando l’acque?
Or dimmi, lui rendesti errante fera
Perché ti vide il bel del corpo occolto
O perché a le tue voglie ei non compiacque?
Ver è, se ben si tacque, 85Ch’egli a forza e con voglia aspra e severa
Da le tua braccia sciolto
Se ’n gisse, mentre tu d’ardor ripiena
Al collo gli facei stretta catena.
Ma tu t’ascondi, ed a gli accesi rai 90Tenebre intorno aspergi or de’ tuoi falli
Udendo di quaggiú vere novelle.
Chiuditi pur, né ti mostrar piú mai,
Perché non merti in ciel vezzosi balli
Guidar in compagnia de l’altre stelle.