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23.
Ne la lontananza de la sua donna dice di non poter avere alcun piacer
lontano da lei se non quello ch’egli sente nel patir per lei.
Io non posso gioire
Lunge da voi, che siete il mio desire;
Ma ’l mio pensier fallace
Passa monti e campagne e mari e fiumi;
5E m’avvicina e sface
Al dolce foco de’ be’ vostri lumi;
E ’l languir sí mi piace
Ch’infinito diletto ho nel martire.
24
Ne l’istesso soggetto.
Già non son io contento
Lunge da voi, che sete il mio tormento,
In cosí dolce modo
M’arde il pensier; ma s’egli a voi mi giunge
5Io vi rimiro ed odo
Allora piú vicin che son piú lunge,
Ed amo ed ardo e godo
Piú del mio foco se maggior il sento.