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355.


Crudel, se tu non credi a’ miei lamenti,
     Dà fede a questo core
     Che mostra il suo dolore
     Con mille e mille suoi sospiri ardenti.
5Credi a questi occhi miei, che fuggi tanto,
     Che, se qualor li affiso
     Nel tuo leggiadro viso,
     Son tanti fiumi ognor d’eterno pianto.
E se non credi a me, credi a te stessa,
     10C’hai del mio cor la chiave:
     L’apri dolce e soave
     E mira in lui la tua bellezza impressa;
Mira la bella fronte, i bei crin d’oro,
     Quest’occhi tuoi sí vaghi
     15Con che mill’alme impiaghi;
     E pensa poi, crudel, s’io per te moro.


356.


Correte, amanti, a le bellezze nove;
     Donna, c’ha sí begli occhi e sí bel volto,
     Che sol mirando ha tolto
     L’arco ad Amore e le saette a Giove.
5Mirate le vaghezze altere e sole
     D’un bel crin vago e biondo a l’aura sciolto,
     Che sol, senz’arte, ha tolto
     Il pregio a l’oro e la sua luce al sole.
Udite le parole, udite il canto
     10Fra bianche perle e bei rubini accolto,
     Che in un sospiro ha tolto
     A Febo l’arte, a le sirene il vanto.
Come fuggir dunque potrete omai
     Che ne l’udirla o vagheggiarle il volto
     15Il cor non vi sia tolto
     E che ritorni al vostro petto mai?