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Costei vuol ch’ami e taccia,
Ella m’odia e ragiona:
Questa è d’aspro martir palma e corona.
Io amo dunque, io amo,
5E dir non oso — amiamo — ,
Ch’odio è di tanta fede
Dolce ristoro al fin, dolce mercede.
Amor, già fusti cieco,
Or non se’ cieco, e miri
10Con occhi mille i dolci altrui desiri;
Ma ben sei muto, Amore,
E tra’ tuoi fochi ascosi
Dentro al mio petto sospirar non osi;
E il mio sí largo ardore
15È profondo silenzio in umil core.
Se parola o sospiro
Può scemar quella fiamma
Che fa cenere il volto e ’l core infiamma,
Manchi a’ sospiri ardenti
20Il suon de’ chiari accenti,
Manchi lo spirto a l’alma,
E un bel silenzio sol mi tenga in calma.