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340.
Era pur meglio, Amor, che i miei lamenti
Fosser senza rimedio
E ’l mio languir maggiore,
Poi che i gustati miei brevi contenti
5Medicina è crudel ch’a’ miei tormenti
Raddoppia la cagion del mio dolore:
Ma spera l’alma, e sol in ciò s’appaga,
Sanar, tornando a quel gioir, la piaga.
341.
Fuggi fuggi, dolor, da questo petto
Or che vi torna la gioiosa spene;
Or che promette al cor pace e diletto,
Tutti fuggite omai, tormenti e pene.
Già vicino è ’l mio sole: oh cieli amici!
Già s’appressa il mio bene: oh dí felici!
Né, potendo tornar senza partita,
8Mi piace che partí la cara vita.
Rime di T. Tasso, II. | 25 |