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338.


Donna cortese e bella,
     Deh! non voler ch’io moia
     Di temenza e di noia;
     Libera il corpo e fa l’anima ancella:
     5E se disdegni signoria sí bassa,
     Altrui mi dona e lassa;
     Ché tra’ pastori forse o tra’ bifolci
     Avrò l’ore piú dolci.


339.


Dolcissimi legami
     Di parole amorose,
     Chi mi legò da scherzo e non mi scioglie?
     Cosí egli dunque scherza e cosí coglie?
     5Cosí l’alme legate
     Sono ne le catene insidïose?
     Almen chi sí m’allaccia
     Mi leghi ancor fra quelle dolci braccia.