Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
— 384 — |
338.
Donna cortese e bella,
Deh! non voler ch’io moia
Di temenza e di noia;
Libera il corpo e fa l’anima ancella:
5E se disdegni signoria sí bassa,
Altrui mi dona e lassa;
Ché tra’ pastori forse o tra’ bifolci
Avrò l’ore piú dolci.
339.
Dolcissimi legami
Di parole amorose,
Chi mi legò da scherzo e non mi scioglie?
Cosí egli dunque scherza e cosí coglie?
5Cosí l’alme legate
Sono ne le catene insidïose?
Almen chi sí m’allaccia
Mi leghi ancor fra quelle dolci braccia.