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331.
Gioco d’Amor son io,
Lieto e dolente come vuol la sorte;
E ’l campo è questa corte
Che del mio duol si ride e del mio scorno.
5È paleo la mia vita
Che rota intorno intorno
Veloce piú quant’ella è piú ferita,
E fa con mille giri
Ciascun meravigliar che la rimiri:
10Egli è ’l fanciul che scherza
E ’l suo lungo disdegno è la sua sferza.
332.
Donna, se dopo tanti e tanti torti
Che voi m’avete fatti a me chiedete
Lagrimando perdono
Con modi cosí dolci e cosí accorti,
5Da me perdono avrete,
Se darlo un servo può, ché servo i’ sono
E voi mia donna sete:
Ma che poss’io se pur alcun v’incolpa?
Tôrvi posso la pena e non la colpa.