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277.


2.


Perché la mia Dïana, anzi ’l mio sole,
     Anzi la vita mia,
     Talor si mostri amorosetta e pia
     E de l’umil sampogna ascolti il suono,
     5Non scende a me se miro i dolci raggi
     E tutte le sembianze e le sue forme,
     Se ricerco de l’orme,
     Se misuro i suoi passi e i suoi vïaggi;
     Né mai candida lana od altro dono
     10Di tal che preghi ed ami,
     Né di serici stami
     La moverebbe ancor vago lavoro,
     Né pur il vello d’oro.


278.


Per donare un lacciuolo,
     Perché mostrarsi in vista
     Lunga stagion cosí turbata e trista?
     Quanti avvolti n’avete intorno al crine
     5Tutti fanno rapine:
     E se colpa è far preda
     Colpa è de la natura; ella se ’l veda,
     Che bellezze vi dié quasi divine:
     E vostro, donna, intanto
     10È d’invitta onestate il pregio e ’l vanto.