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249.


L’amar sempre sperando
     Non è l’amor verace
     Ma importuno desio di quel che piace,
     E sfrenato voler e ingorda brama
     5Di quel che per gioir s’apprezza ed ama.
     Io sono il vero amante,
     Ch’amo l’orgoglio vostro e i fieri sdegni
     E i miei tormenti indegni,
     Non per gioir ma per languir costante.
     10Miracolo d’amor ch’altri non crede,
     Morta è la speme e vive in me la fede!



250.


Non è verace amore
     Quel che sol brama o spera,
     Ma cura ingiusta e ’ngorda voglia e fera;
     E falso e vano amante
     5È quel ch’a sol goder move le piante.
     Io son l’amante vero,
     Ch’amo vostra beltà, vostra virtude;
     Ned altro il mio cor chiude,
     Né per folle cagion temo o dispero.
     10Miracolo d’amor, novo in me solo,
     Non ho speme o timor, non gioia o duolo.

Rime di T. Tasso, II. 22