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233.


Sovra d’un carro di rossore tinto
     Ch’a foco e fiamma distruggea la gente,
     Un novo sol, via piú ch’Apollo ardente
     4E di porpora e d’òr fregiato e cinto,
Vid’io pur dianzi, oh che stupor!, dipinto
     Aver nel vago suo chiaro e lucente
     Due nere stelle c’han virtú possente
     8Di far parere un uom di selce o finto.
Miracolo o portento, a mille a mille
     Sfaransi i monti in disusata foggia
     11Di fuor per pioggia e per gran fiamma dentro;
Già intorno tuona; ed io, lasso, nel centro
     Agli emisperii miei sento faville
     14Da far tosto apparir baleni e pioggia.