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224.
A la sua donna.
Donna, de la mia fe’ segno sí chiaro
Già vi mostrai ch’indi tralucer fuore
A voi dovea quasi per vetro il core
4Cui sol quanto a voi piace è dolce e caro.
Voi, crudel, no ’l gradiste, o no ’l miraro
Gli occhi che da me torce empio rigore
E fiero sdegno appanna: or, se maggiore
8Prova chiedete, a farla io mi preparo.
Quanto di grave e faticoso il forte
Teban sofferse io sostener non schivo,
11S’acquistar pur credenza il ver ne deve:
Scopra, se non la vita, almen la morte
La mia fede in sul rogo: a me fia leve
14Perir nel fuoco ove languendo or vivo.
Rime di T. Tasso, II. | 21 |