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211.
II.
Nel medesimo soggetto.
Tra l’empie fiamme a gli occhi miei lucente
La mia sí bella appare e sí pietosa
Come al partir d’oscura notte ombrosa
4Vidi purpurea luce in orïente;
O come al tempo già di Troia ardente
Elena tacque sospirando ascosa,
Che le faci infiammò, rapita sposa,
8Piena la terra e ’l mar di fera gente.
Sante luci del ciel, non faccia oltraggio
Ingiurïoso foco al biondo crine
11Od a le rose in lei ch’invidia il maggio,
Né strugga le sue bianche e fresche brine;
E s’in me pur s’accende il dolce raggio
14Non s’estingua il mio foco anzi il mio fine.