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15.


In questo dialogo fra il poeta e l’Amore si dimostra come ne gli occhi

de la sua donna sia il premio de la sua servitú.


Dov’è del mio servaggio il premio, Amore? —
     In que’ begli occhi al fin dolce tremanti. —
     E chi v’innalza il paventoso core? —
     Io: ma con l’ali de’ pensier costanti. —
     E s’ei s’infiamma in quel sereno ardore? —
     Il tempran lagrimette e dolci pianti. —
     Ahi, vola ed arde e di suo stato è incerto! —
     8Soffra, che nel soffrire è degno merto.