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14.


Invita gli occhi a rimirar la sua donna.


Occhi miei lassi, mentre ch’io vi giro
     Nel volto in cui pietà par che c’inviti,
     Pregovi siate arditi
     Pascendo insieme il vostro e mio desiro.
5Che giova esser accorti e morir poi
     D’amoroso digiun, non sazi a pieno,
     E fortuna lasciar ch’è sí fugace?
     Questo sí puro e sí dolce sereno
     Potria turbarsi in un momento, e voi
     10Veder la guerra ov’è tranquilla pace.
     Occhi, mirate, or che n’affida e piace
     Il lampeggiar dei bei lumi cortesi,
     Con mille amori accesi
     Mille dolcezze, senza alcun martiro.