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147.
Descrive la bellezza di due leggiadre donzelle, il cantare a vicenda
e poi insieme.
Io mi sedea tutto soletto un giorno
Sotto gli ombrosi crini
Di palme, abeti e pini,
E cosí ascoso udía
5Lauretta insieme e Lia
Nel solitario orrore.
Due vaghe ninfe appresso un chiaro fonte
Tra l’erbe fresche e i lucidi ruscelli,
Ambo a cantare ed a risponder pronte,
10Come di primavera i vaghi augelli;
Ambe vidi con lunghi aurei capelli,
Ambe soavi il riso,
Bianche e vermiglie il viso,
Ambe nude le braccia:
15Né so qual piú mi piaccia,
Ché par ciascuna un fiore.