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141.


Dice che quando si leva l’alba egli va cercando

de la sua signora Laura.


Quando l’alba si leva e si rimira
     Ne lo specchio de l’onde, allora i’ sento
     Le verdi fronde mormorare al vento,
     4E cosí nel mio petto il cor sospira.
E l’aurora mia cerco; e s’ella gira
     Ver’ me le luci mi può far contento:
     E veggio i nodi che fuggir son lento,
     8Da cui l’auro ora perde e men si mira.
Né innanzi al novo sol, tra fresche brine,
     Dimostra in ciel seren chioma sí vaga
     11La bella amica di Titon geloso,
Come in candida fronte è il biondo crine;
     Ma non par ella mai schifa né vaga
     14Per giovenetto amante o vecchio sposo.