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137.


Paragona il canto di Laura a’ dolcissimi suoni fatti naturalmente

e dimostra gli effetti de la sua meravigliosa armonia.


Non fonte o fiume od aura
     Odo in piú dolce suon di quel di Laura;
     Né ’n lauro o ’n pino o ’n mirto
     Mormorar s’udí mai piú dolce spirto.
     5O felice a cui spira,
     E quel beato che per lei sospira!
     Ché se gl’inspira il core,
     Puote al cielo aspirar col suo valore.


138.


Parla al pastore che va di notte e ’l persuade ch’accenda la face

nel suo lauro.


Pastor, che vai per questa notte oscura,
     S’accender forse cerchi il lume spento,
     Perché di novo non l’estingua il vento
     Che tutta volta impetuoso dura,
     5Né selce né focil convien che prenda;
     Basta che da quel lauro tu l’accenda.
     Caro pastor, per Dio, pon mente e guarda
     Che te con la tua greggia al fin non arda.