Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
— 214 — |
Lasso! e stolto già fui quando conversi
Incontra ’l ciel l’armi di sdegno, e volsi
11Trionfar di colui che sempre vinse;
Ché, s’allora un sol giogo io non soffersi,
Or due ne porto, e s’un lacciuolo i’ sciolsi
14Quegli ordío novo nodo e ’l vecchio ei strinse.
131.
Descrive le bellezze de la signora Laura ch’era in villa.
Dove nessun teatro o loggia ingombra
La vista lieta del notturno cielo,