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     E sovra l’alma stride e fischia e morde,
     Sí che dolente ella sospira e geme
     E di perirne teme.
     25Queste sono da me percosse e dome,
     E molte ne recido,
     Ne fiacco molte e lui non anco uccido:
     Ma le rinnova ei poscia e, non so come,
     Via piú tosto ch’augello
     30Le piume o i tronchi rami arbor novello.
Ben il sai tu, che sovra il fosco senso
     Nostro riluci sí da l’alta sede
     Come il sol che rotando esce di Gange;
     E sai come il desio piacere intenso
     35In quelle sparge, ond’ei l’anima fiede,