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     60E degni di mercede
     Sono i pensier miei lassi.
     Cosí solo io l’amassi
     Come il mio vivo foco ogni altro eccede,
     Ché non temerei sempre
     65In disusate tempre.
Né solo il dolce suono
     E l’accorte parole
     Di che seco ragiona e i bei sembianti,
     Ma spesso il lampo e ’l tuono
     70E l’aura e ’l vento e ’l sole
     Mi fan geloso e gli altri divi erranti.
     Temo i celesti amanti:
     E se ne l’aria io veggio
     O nube vaga o nembo,
     75Dico — Or le cade in grembo
     La ricca pioggia — ; e col pensier vaneggio,
     Che spesso ancor m’adombra
     Duci ed eroi ne l’ombra.
Canzon, pria mancherà fiume per verno
     80Che nel mio dubbio core
     Manchi per gelo amore.