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48 | atto terzo. |
Nè trouo lui, nè orme de’ ſuoi paſſi.
Ahi, che s’è certo ucciſo. Io vò nouella
Chiederne à que’ paſtor , che colà veggio.
15Amici, hauete visto Aminta, ò inteſo
Nouella di lui forſe? Ch. Tu mi pari
Così turbato: e qual cagion t’affanna?
Ond’è queſto ſudor? e questo anſare?
Hauui nulla di mal? fà, che’l ſappiamo.
Tir.20Temo del mal d’Aminta; hauetel viſto?
Ch.Noi viſto non l’habbiam, dapoi che teco
Buona pezz’hà partì: ma, che ne temi?
Tir.Ch’egli non s’habbia ucciſo di ſua mano.
Ch. Ucciſo di ſua mano? hor, perche queſto?
25Che ne stimi cagione? Tir. Odio, & Amore.
Ch.Duo potenti inimici, inſieme aggiunti,
Che far non ponno? ma, parla più chiaro.
Tir.L’amar troppo una Ninfa, e l’eſſer troppo
Odiato da lei. Ch. Deh, narra il tutto:
30Queſto è luogo di paſſo , e forſe intanto
Alcun verrà, che noua di lui rechi:
Forſe arriuar potrebbe anch’egli iſteſſo.
Tir.Dirollo volontier che non è giuſto,
Che tanta ingratitudine, e sì strana
35Senza, l’infamia debita ſi resti.
Preſentito hauea Aminta (& io fui, laſſo,
Colui, che riferillo, e che’l conduſſi:
Hor me ne pento) che Siluia douea
Con Dafne ire à lauarſi ad una fonte:
Né trovo lui, né orme de’ suoi passi.
Ahi, che s’è certo ucciso. Io vo’ novella
Chiederne a que’ pastor , che colà veggio.
15Amici, avete visto Aminta, o inteso
Novella di lui forse? Ch. Tu mi pari
Così turbato: e qual cagion t’affanna?
Ond’è questo sudor? E questo ansare?
Avvi nulla di mal? Fa’, che’l sappiamo.
Tir.20Temo del mal d’Aminta; avetel visto?
Ch.Noi visto non l’abbiam, dapoi che teco
Buona pezza partì: ma, che ne temi?
Tir.Ch’egli non s’abbia ucciso di sua mano.
Ch. Ucciso di sua mano? Or, perché questo?
25Che ne stimi cagione? Tir. Odio ed Amore.
Ch.Duo potenti inimici, insieme aggiunti,
Che far non ponno? Ma, parla più chiaro.
Tir.L’amar troppo una Ninfa, e l’esser troppo
Odiato da lei. Ch. Deh, narra il tutto:
30Questo è luogo di passo , e forse intanto
Alcun verrà, che nova di lui rechi:
Forse arrivar potrebbe anch’egli istesso.
Tir.Dirollo volontier che non è giusto,
Che tanta ingratitudine, e sì strana
35Senza, l’infamia debita si resti.
Presentito avea Aminta (ed io fui, lasso,
Colui, che riferillo, e che’l condussi:
Or me ne pento) che Siluia dovea
Con Dafne ire a lauarsi ad una fonte:
Là