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scena terza. | 41 |
SCENA TERZA.
Aminta. Tirſi.
E, s’haurà fatto nulla,
Prima ch’io vada in nulla,
Uccider vò me steſſo, inanzi à gli occhi
5De la crudel fanciulla.
À lei, cui tanto piace
La piaga del mio core,
Colpo de’ ſuoi begli occhi,
Altrettanto piacer deurà per certo
10La piaga del mio petto,
Colpo de la mia mano.
Tir.Noue, Aminta, t’annoncio di conforto:
Laſcia homai queſto tanto lamentarti.
Am.Ohimè, che dì? che porte?
15Ò la vità, ò la morte?
Tir.Porto ſalute, e vita; s’ardirai
Di farti loro incontra: ma fà d’huopo
D’eſſer un’huom’Aminta, un’huom’ardito.
Am.Qual ardir mi biſogna, e’ncontra à cui?
Tir.20Se la tua Donna foſſe in mez’un boſco,
Che, cinto intorno d’altiſſime rupi,
Deſſe albergo à le tigri, & a’ leoni;
V’andresti tu? Am. V’andrei ſicuro, e baldo,
Più che di feſta villanella al ballo.
SCENA TERZA.
Aminta. Tirsi.
E, s’avrà fatto nulla,
Prima ch’io vada in nulla,
Uccider vo me stesso, inanzi a gli occhi
5De la crudel fanciulla.
A lei, cui tanto piace
La piaga del mio core,
Colpo de’ suoi begli occhi,
Altrettanto piacer devrà per certo
10La piaga del mio petto,
Colpo de la mia mano.
Tir.Nove, Aminta, t’annoncio di conforto:
Lascia omai questo tanto lamentarti.
Am.Ohimè, che di’? Che porte?
15O la vita, o la morte?
Tir.Porto salute, e vita; s’ardirai
Di farti loro incontra: ma fa d’uopo
D’esser un uom Aminta, un uom ardito.
Am.Qual ardir mi bisogna, e’ncontra a cui?
Tir.20Se la tua Donna fosse in mezz’un bosco,
Che, cinto intorno d’altissime rupi,
Desse albergo a le tigri, ed a’ leoni;
V’andresti tu? Am. V’andrei sicuro, e baldo,
Più che di festa villanella al ballo.
F T.E, s’ella