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ATTO SECONDO.

SCENA PRIMA.

Satiro ſolo,

P
Icciola è l’ape, e fà col picciol morſo

Pur graui, e pur moleste le ferite;
     Ma, qual coſa è più picciola d’Amore,
     Se in ogni breue ſpatio entra, e s’aſconde
     5In ogni breue ſpatio? hor, ſotto à l’ombra
     De le palpebre, hor trà minuti riui
     D’un biondo crine, hor dentro le pozzette,
     Che forma un dolce riſo in bella guancia;
     E pur fà tanto grandi, e ſi mortali,
     10E coſi immedicabili le piaghe.
     Ohimè, che tutte piaga, e tutte ſangue


ATTO SECONDO.

SCENA PRIMA.

Satiro solo.

P
Icciola è l’ape, e fa col picciol morso

Pur gravi, e pur moleste le ferite;
     Ma, qual cosa è più picciola d’Amore,
     Se in ogni breve spatio entra, e s’asconde
     5In ogni breve spatio? Or, sotto a l’ombra
     De le palpebre, or tra minuti rivi
     D’un biondo crine, or dentro le pozzette,
     Che forma un dolce riso in bella guancia;
     E pur fa tanto grandi, e sì mortali,
     10E così immedicabili le piaghe.
     Ohimè, che tutte piaga, e tutte sangue

Son