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14 | atto primo. |
Ch’io pria, deponga nel ſolito fonte
Il ſudore, e la polue, ond’hier mi sparſi,
Seguendo in caccia una dama veloce,
Ch’ai fin giunſi, & anciſi. Daf. Aſpetterotti,
240E forſe anch’io mi bagnerò nel fonte.
Ma ſino à le mie caſe ir prima voglio,
Che l’hora non è tarda, come pare.
Tu ne le tue m’aspetta, ch’à te venga,
E penſa in tanto pur quel che più importa
245De la caccia, e del fonte; e, ſe non ſai,
Credi di non ſaper, e credi a’ ſaui.
Ch’io pria, deponga nel solito fonte
Il sudore, e la polve, ond’ier mi sparsi,
Seguendo in caccia una dama veloce,
Ch’ai fin giunsi, ed ancisi. Daf. Aspetterotti,
240E forse anch’io mi bagnerò nel fonte.
Ma sino a le mie case ir prima voglio,
Che l’ora non è tarda, come pare.
Tu ne le tue m’aspetta, ch’a te venga,
E pensa in tanto pur quel che più importa
245De la caccia, e del fonte; e, se non sai,
Credi di non saper, e credi a’ savi.
SCENA SECONDA.
Aminta. Tirſi.
Riſponder per pietate i ſaſſi, e l’onde;
E ſoſpirar le fronde
Hò viſto al pianto mio:
5Mà non hò viſto mai
Nè ſpero di vedere
Compaſſion ne la crudele, e bella,
Che non sò s’io mi chiami ò donna, ò fera,
Ma niega d’eſſer donna,
10Poiche nega pietate
À chi non la negaro
Le coſe inanimate.
SCENA SECONDA.
Aminta. Tirsi.
Risponder per pietate i sassi, e l’onde;
E sospirar le fronde
Ho visto al pianto mio:
5Ma non ho visto mai
Né spero di vedere
Compassion ne la crudele, e bella,
Che non so s’io mi chiami o donna, o fera,
Ma niega d’esser donna,
10Poiché nega pietate
A chi non la negaro
Le cose inanimate.
T. Paſce