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IO
RINALDO
4
E voi, sacro Signor, ch’adorno avete d’ostro la chioma, e di virtute il core, e si lucidi raggi ornai spargete che se n’oscura ogni piú chiaro onore; quando a i gravi pensier la via chiudete, prestate al mio cantar grato favore, ch’ivi vedrete almen, se non espresso, adombrato in altrui forse voi stesso.
5
Ma quando, il crin di tre corone cinto, v’avrem l’empia eresia domar giá visto, e spinger pria, da santo amor sospinto, contra l’Egitto i principi di Cristo; onde il fiero Ottomano oppresso e vinto vi ceda a forza il suo mal fatto acquisto; cangiar la lira in tromba e ’n maggior carme dir tenterò le vostre imprese e l’arme.
6
Giá Carlo Magno in piú battaglie avea dòmo e represso l’impeto africano, e per opra d’Orlando ornai giacea estinto Almonte e ’l suo fratei Troiano; pur in si rio destili si difendea ne’ forti luoghi ancor lo stuol pagano; ché molti in riva al mar, molti fra terra, pria n’occupò nel cominciar la guerra.
7
Ma Carlo, il pian ridotto in suo potere e l’uno e l’altro mare a quel vicino, stringea piú sempre con l’armate schiere da varie parti il campo saracino, ch’avendo gran cagion del suo temere paventava il furor d’empio destino: pur con audace e generoso core era a’ nimici suoi d’alto terrore.