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CANTO PRIMO
1
Canto i felici affanni e i primi ardori che giovinetto ancor soffri Rinaldo, e come il trasse in perigliosi errori desir di gloria ed amoroso caldo; allor che, vinti dal gran Carlo, i Mori mostráro il cor piú che le forze saldo; e Troiano, Agolante e ’l fiero Almonte restar pugnando uccisi in Aspramonte.
2
Musa, che ’n rozzo stil meco sovente umil cantasti le mie fiamme accese, si che, stando le selve al suono intente, Eco a ridir l’amato nome apprese; or che ad opra maggior movo la mente ed audace m’accingo ad alte imprese, ver’me cotanto il tuo favor s’accresca ch’a l’addoppiato peso egual riesca.
3
Forse un giorno ardirai de’ chiari fregi del gran Luigi Estense ornar mie carte, onde, mercé del suo valor, si pregi e viva il nostro nome in ogni parte; non perch’io stimi ch’a i suoi fatti egregi possa dar luce umano ingegno od arte; ch’egli è tal ch’altrui dona e gloria e vita, e vola al ciel senza terrena aita.