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TORQUATO TASSO
gli auditori, il che quasi sempre in tai proemi si fa, preponendo quel che nel canto si dèe trattare e congiungendo le cose che s’hanno a dire con quelle che giá dette si sotioj* e la medesima cagione, oltre l’usanza, ha mosso mio padre ad imitarlo.;Ma io che tratto d’un sol cavaliero ristringendo (per quanto i presenti tempi comportano) tutti i suoi fatti in un’azione, e con perpetuo | e non interrotto filo tesso il mio poema, non so per qual cagione ciò mi dovessi farej e tanto piú, che vedeva la mia opinione dal Veniero, dal Molino, e dal Tasso essere approbata, l’autoritá de’ quali può molto appo ciascuna persona. Sapeva oltra ciò quest’essere prima stata opinione de lo Sperone, il quale tutte l’arti e le scienze interamente possedè. Non vi spiaccia dunque di vedere il mio Rinaldo parte ad imitazione de gli antichi e parte a quella de’ moderni composto; il quale, se da voi será benignamente accolto, un’altra volta in molte parti migliorato si lascerá vedere.
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